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Il rimbalzone di Goldman Sachs ?

Il rimbalzone di Goldman Sachs ?

Pubblicato Gio 29 Novembre 2012 - 11:24 da La redazione Tag: Borsa

I lettori sanno che non leggo studi e report di banche e società di analisi se non quelli di Goldman Sachs. Ho sempre avuto una grande stima della vecchia Signora, forse ricambiata, non so, visto che mi coprono di report sia via email che in forma scritta. Fino a poco tempo fa mi arrivavano via Fedex i report scritti di Goldman direttamente alla mia abitazione (con grandissima rottura di scatole perché significa che ti suonano, scendi, firmi, e rincasi con un pacco di report che poi inevitabilmente dopo l’uso devi trascinare in un bidone della spazzatura). Ma se Goldman ti usa questo riguardo tu che fai ? Gli dici di smettere ? Manco per sogno.

E se Jim O’Neil capo dell’asset management di Goldman Sachs mi manda un report con le prospettive 2013 e 2014 non mi posso esimere dal leggerlo con attenzione. Trovano alcune considerazioni che stupiranno i lettori e il sottoscritto.

Il quadro globale è che nel 2013 e 2014 ci sarà un recupero del GDP reale in molti dei paesi del mondo anche se alcuni di questi mancheranno di raggiungere il loro GDP potenziale. La Vecchia Signora vede bene Russia, Turchia, rimane cauta su Cina ma ottimista sui Brics in generale e anche sugli USA. I temi legati alla crisi dell’euro rimarranno in essere (quindi continueremo a ballare) anche se la possibile rottura dell’euro rimane oggi ridimensionata. Poi la stoccata stupefacente:

As long as the ECB commitment remains credible, the main source of risks in Europe for next year will revolve around reform implementation. We believe that Italy could become an upside growth surprise for the year, especially given the low starting base and the negative sentiment surrounding it.

Sì, avete letto bene, l’Italia è citata insieme ad un altro pugno di paesi come quello su cui scommettere semplicemente perché “partiamo da una base molto bassa e abbiamo un sentiment negativo intorno a noi”. E a corredo di questa valutazione viene illustrato lo scostamento dalla media storica del Cyclically Adjusted Price Earning che qui sotto riproduciamo e dove si può notare come l’Italia sia il paese più conveniente:

Ma si tratta solo di un rimbalzo tecnico perché il quadro complessivo non è cambiato e quello che conta è la competitività del paese che è rimasta assolutamente al palo e per suffragare questa visione viene pubblicata il grafico del costo unitario del lavoro nei principali paesi e si nota come L’UNICO ad essere in continua crescita alla faccia del governo Monti è quello italiano (freccia rossa) mentre quello tedesco (freccia blu) è si tendenzialmente al rialzo ma parte da livelli che sono praticamente immutati rispetto all’origine del grafico. C’è da tenere conto di un aspetto però che non viene citato: il nostro costo unitario del lavoro per unità di prodotto è al rialzo perché è il denominatore a sgonfiarsi mentre il numeratore rimane stabile o leggermente al ribasso. Questo perché gli imprenditori italiani investono sempre meno quindi la produttività decresce o peggio spostano la produzione all’estero (i casi di Ilva, CNH, Marazzi sono solo di questa settimana). Alla fine quello che conta è che l’indicatore cresce e tutti continuano a scappare dall’Italia:

Una nota molto positiva: che il mondo lentamente stia tornando al punto di partenza è indicato dall’housing starts che sta puntando decisamente al rialzo dopo una fase di accumulazione sui minimi. Questo è il migliore indicatore di ritrovata salute dell’economia americana. Lo sapevamo che il deleveraging sarebbe stato terribile ed è quello che è successo e che succederà ancora. Nessuno prevede che l’Italia riprenda a crescere per i prossimi 2-5 anni e questo ve la dice lunga su quanto sarà breve (ma forse intenso) il rimbalzone che Goldman Sachs prevede sulle azioni italiane. Vi assicuro che non è ancora la fine del tunnel perché questa crisi ci porterà via almeno 10 anni di vita. E siamo solo a metà.

Riguardo ai nostri titoli segnalo che Banca Generali ha disegnato uno dei più esplosivi pattern che ci siano in circolazione: il breakout dei massimi dei prezzi di collocamento. Il prossimo uncino è il nostro. E qui aggiungiamo un piccolo commento. LombardReport.com assicura a tutti i collaboratori libertà di parola, ognuno è libero di postare quelle operazioni che esegue personalmente, long e short. Non esiste coordinamento perché il coordinamento sarebbe impossibile tra trader che operano e vivono in sedi separate. Quindi alla fine i lettori capiranno chi debbono seguire e quali profili operativi si addicono al loro rapporto rischio e rendimento. Io piazzo il buy su Banca Generali perché mi viene fornito su un piatto di argento e non farlo mi sembrerebbe un torto ai lettori. Ma rimane sempre vivo lo stesso quadro: ben venuto rimbalzone se davvero sarà rimbalzone ma qui di rialzi per il momento non se ne vede nessuno all’orizzonte. E se non c’è rialzo comprare titoli o peggio shortarli se si è in congestione è mestiere alquanto pericoloso.

(articolo di Gianluca Tonti)


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