Ci sono essenzialmente due motivi per cui in una fase come questa tornano di moda i titoli ad alto dividendo.
Il primo riguarda il quadro macroeconomico e l’inflazione galoppante: il mantra diventa la ricerca di un rendimento almeno pari o superiore alla crescita dell’indice dei prezzi al consumo per proteggere almeno il valore reale del proprio patrimonio.
Il secondo è relativo alla fase di forte e generalizzata debolezza dei mercati: una politica di dividendi stabile, o meglio ancora crescente, anche se molto lenta, può permettere di trasformare un investimento perdente in un buon investimento. Ovviamente, la pazienza in casi come questi è l’alleato fondamentale.
Proviamo allora a proporre una ristretta cerchia di titoli che possono risultare interessanti in quest’ottica, applicando un set di filtri ai numeri di bilancio delle società quotate sul mercato USA.
Ottimi fondamentali, situazione finanziaria e redditività
ROIC % (10y Median) ≥ 10
Operating Margin % (10y Median) ≥ 10
Years of Profitability over Past 10-Year = 10
Crescita del fatturato e degli utili negli ultimi 5 anni
5-Year Revenue Growth Rate (Per Share) ≥ 5
5-Year earnings per share (EPS) without non-recurring items (NRI) Growth Rate ≥ 5
Politica di dividendi stabile, crescente e sostenibile
Dividend Yield % ≥ 2.0
Yield-on-Cost (5-Year) % * ≥ 3.0
Dividend Payout Ratio ** ≤ 0.7
Years Of No Dividend Reduction ≥ 10
* Lo Yield-on-Cost è il rendimento cumulato calcolato ipotizzando che l’acquisto avvenga al prezzo corrente, che l’azione venga mantenuta per 5 anni e che la società aumenti i dividendi allo stesso tasso degli ultimi 5 anni.
** Nell'investimento basato su titoli che pagano dividendi, il Payout Ratio è una variabile molto importante da considerare ai fini della sostenibilità nel lungo periodo della politica di dividendi. Un rapporto inferiore può indicare che la società ha più spazio per aumentare i suoi dividendi nel futuro.
Nella tabella seguente sono riportate le 6 azioni che soddisfano questi requisiti, ordinate per numero di anni di dividendi ininterrottamente crescenti.
Johnson & Johnson è nel portafoglio di Warren Buffett.
T. Rowe Price si trova attualmente nel Portafoglio Value dell’Indipendente di Borsa.
Company | Industry | ROC (ROIC) (10y Median) | 5-Year Revenue Growth Rate (Per Share) | 5-Year EPS without NRI Growth Rate | Dividend Yield | Yield-on-Cost (5-Year) | Dividend Payout Ratio | Years Of No Dividend Reduction |
Johnson & Johnson | Drug Manufacturers | 17.30% | 5.5% | 28.5% | 2.50% | 3.35% | 57% | 40 |
Fastenal Co | Industrial Distribution | 26.85% | 8.7% | 13.2% | 2.27% | 4.37% | 68% | 31 |
T. Rowe Price Group Inc | Asset Management | 29.10% | 13.2% | 21.5% | 3.87% | 7.82% | 36% | 25 |
Texas Instruments Inc | Semiconductors | 31.66% | 6.2% | 17.9% | 2.83% | 7.28% | 50% | 24 |
Cohen & Steers Inc | Asset Management | 58.61% | 7.6% | 10.0% | 2.86% | 4.93% | 46% | 13 |
Cisco Systems Inc | Hardware | 15.04% | 5.0% | 21.1% | 3.43% | 5.30% | 52% | 11 |
Fonte: GuruFocus.com
Sul fronte del timing di ingresso, la strategia è quella di un ingresso frazionato nelle fasi di debolezza del titolo.
A questo proposito, secondo una valutazione basata sullo sconto dei futuri flussi di cassa attesi, i titoli attualmente più interessanti poiché con quotazioni “a sconto” sarebbero Cisco (upside potenziale 23.13%), Texas Instruments (upside potenziale 19.18%) e Johnson & Johnson (upside potenziale 5.02%).
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